mercoledì 2 dicembre 2015

Città di carta-John Green

E' da un po' che volevo iniziare a scrivere delle recensioni su questo blog, più a scopo personale che per altro, per tenere traccia di tutti i libri che leggo. Ecco a voi la mia recensione di Città di carta.

Città di carta racconta la storia di Quentin Jacobsen. Quentin crede che a ognuno nella vita capiti un miracolo: il suo miracolo è stato quello di conoscere Margo Roth Spiegelman. Quentin ha conosciuto Margo quando la sua famiglia si è trasferita ad Orlando, in Florida. I due diventano amici e Quentin presto si innamora di Margo. All'età di nove anni i due scoprono il cadavere di un uomo in un parco. A differenza di Quentin che rimane indifferente difronte alla scoperta, Margo inizia ad indagare per scoprire qualcosa di più, coltivando la passione per i misteri, alla fine lei stessa ne diventa uno.
La loro amicizia finisce con l'inizio delle scuole e, benché Quentin continui ad essere innamorato di Margo, i due si ignorano. Margo è la ragazza più popolare della scuola e si narra di avventure spettacolari vissute da Margo, come quando aveva trascorso tre giorni con una compagnia di circo. Quentin è il tipico nerd accompagnato a scuola ogni giorno dalla madre.
Alla vigilia del diploma, Margo entra in camera di Quentin, dicendogli che quella sera deve fare nove cose quella sera e ha bisogno di un autista; Quentin vive una notte di esperienze folli, compresa quella di entrare di nascosto dentro SeaWorld. Lui spera che dopo quella sera tutto possa cambiare, e finalmente riavere l'amicizia di Margo, ma quello che succede nei giorni successivi è l'opposto di quello che aveva immaginato. Margo è scomparsa ma, come tutte le altre quattro volte in cui se ne è andata, ha lasciato degli indizi e Q. crede che questi siano una sorta di invito a raggiungerla.
Con i suoi migliori amici parte così per un viaggio alla ricerca di Margo, che si trasformerà presto in una riflessione su sé stessi.

Parto col dire che a una prima lettura questo libro non mi era proprio piaciuto, forse perché lo leggevo con la prospettiva della storia d'amore. Aspettavo che Q. ritrovasse M. e andassero insieme a casa felici e contenti. Cosa che non è successa e mi ha fatto odiare il libro.
 L'ho riletto una seconda volta, a distanza di un mese, quando uscì il film e devo dire che questo libro mi ha conquistata. Sono tantissime le recensioni negative che si trovano su internet, forse di persone che l'hanno letto in modo superficiale e non sono state soddisfatte dal finale un po' "originale". Quindi, se siete alla ricerca di un libro con un lieto fine, con una storia d'amore molto cliché, questa non è la lettura per voi. 
"Ecco il brutto: da quassù non vedi la ruggine, la vernice scrostata, ma capisci che razza di posto è davvero. Vedi quanto è falso. Non è nemmeno di plastica, persino la plastica è più consistente. E’ una città di carta. Guardala, Q: guarda tutti quei viottoli, quelle strade che girano su se stesse, quelle case che sono state costruite per cadere a pezzi. Tutte quelle persone di carta che vivono nelle loro case di carta, che si bruciano il futuro pur di scaldarsi. Tutti quei ragazzini di carta che bevono birra che qualche cretino ha comprato loro in qualche discount di carta. Cose sottili e fragili come carta. E tutti altrettanto sottili e fragili. Ho vissuto qui per diciotto anni e non ho mai incontrato qualcuno che si preoccupasse delle cose che contano davvero."
L'autore ci ha voluto far riflettere su quello che siamo veramente, cioè persone di carta che possono essere piegate facilmente. Margo è una di queste persone: viveva la bella vita, era popolare ma in realtà nessuno si preoccupava veramente per lei o vedeva oltre la sua leggenda. Tutti la vedono come colei che ha vissuto avventure straordinarie, nessuno ha mai visto la vera Margo, quella che è in conflitto dentro perché vuole uscire dal tunnel di aspettative e miti nel quale è stata risucchiata, senza riuscirci. Proprio per questo decide di scappare ed andare a rifugiarsi in una città di carta (cioè una città che non esiste) perché anche lei non esiste, è solo, come tutti gli altri, una persona di carta, la cui vita è stata costruita dai racconti delle altre persone. L'unica alternativa per fuggire da questo è scappare in un'altra città dove nessuno la conosce per conoscere la persona più importante: sé stessa.
Green ci vuol far capire come tutto nella nostra vita sia stato disegnato e progettato: i quartieri e le strade ben disposte, il percorso da fare una volta finita la scuola: università, lavoro, matrimonio, figli. Ma dove si inserisce la nostra persona in questo progetto? da nessuna parte, fingiamo di essere ciò che non siamo per gli altri e quando ci accorgiamo dell'errore che abbiamo fatto l'unica alternativa è allontanarsi, strappare tutte le radici da tutto ciò che è stato costruito intorno a noi, perché restando nello stesso posto la tradizione prenderà il sopravvento e nessuno vedrà la persona vera.
Ho adorato i riferimenti a Whitman, che fanno capire i veri sentimenti di Margo. 
Alcuni possono definire il suo personaggio superficiale o egoista, ma se fosse veramente tornata da tutto ciò da cui stava scappando, allora il libro non avrebbe avuto senso. Il lieto fine non è sempre la cosa più scontata. 

Consiglio vivamente di leggerlo, è un libro breve e scorrevole che si finisce tranquillamente in un paio di giorni. E' interessante lo spunto alle riflessioni personali che da' questo libro.
Se siete arrivati fino a questo punto, grazie mille per aver letto! Al prossimo post
xoxo Greta

P.S. se volete leggere il pdf di Città di Carta lasciatemi un commento con la vostra mail! 


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